Lavori digitali: che diavolo sono?

Quando si parla di “lavoro digitale”, intendiamo tutti quegli impieghi che sono nati e cresciuti insieme al mondo del web.
E’ un concetto del nuovo millennio che a molti è ancora del tutto estraneo, soprattutto in Italia (perché, come al solito, siamo indietro di 5-10 anni rispetto al resto del mondo occidentale).

E’ una realtà concreta, in cui qualunque imprenditore che voglia stare al passo con i tempi (e soprattutto con la competizione) dovrebbe immergersi e sporcarsi le mani; costituisce, inoltre, una delle più grandi opportunità lavorative per le nuove generazioni che, ahimé, fanno fatica a farsi spazio in questo mondo così sovraffollato e saturato.

Un nuovo mondo da esplorare, un po’ come Cristoforo Colombo

Non ci sono nuovi continenti da scoprire, ma il concetto è simile: ogni giorno nascono nuove “isole”, vengono tracciate nuove rotte e ne si comunica la scoperta al resto del mondo.

Nascono 571 siti web al minuto, nel mondo. 571 nuove realtà da inserire nel grande mappamondo del web, ognuna con la sua storia da raccontare e diffondere.

72 ore di video su Youtube, 41mila post su Facebook, 278mila tweet di Twitter e 204 milioni di mail. Sempre al minuto, eh.

Sono numeri enormi, che fanno capire la grandiosità del mondo digitale e della quantità di posizioni lavorative che ne consegue, con una tendenza esponenziale.

Vediamo insieme alcune delle nuove professioni del futuro, e in particolare:
▷ Quali competenze richiedono;
▷ Quali percorsi formativi si possono intraprendere;
▷ Chi rappresenta una figura di riferimento nel campo.

Inizialmente mi ero riproposta di trattare anche l’aspetto economico di ogni ruolo ma, scavando a fondo e confrontandomi con altri professionisti, mi sono resa conto che è una stima pressoché inutile: ogni caso è a sé, anche paragonando aziende dello stesso settore e della stessa zona geografica. Ho semplicemente lasciato qualche indicazione di confronto fra i vari lavori digitali e le diversità fra Italia, Europa e i paesi oltreoceano.

NOME: Programmatoreil programmatore, una delle nuove professioni del futuro nell'ambito del lavoro digitale

COSA FA: Colui che scrive codice, quella roba che non si vede ma che c’è, e ne è cosparso tutto ciò che è digitale.

E’ una figura che comprende una vastissima gamma di sottocategorie: c’è lo sviluppatore di videogiochi, quello che fa solo applicazioni mobile, quello che crea sistemi operativi, quello che crea siti web e chi ne ha, più ne metta.

E’ davvero solo una questione di scelta: decidi cosa ti piacerebbe creare e studi i linguaggi necessari.

La figura di per sé non è così nuova, ma di tanto in tanto nascono nuovi prodotti che richiedono ulteriori specializzazioni, come WordPress.

I programmatori sono figure altamente qualificate e, fra tutti i lavori digitali, percepiscono gli stipendi più alti o quasi…anche se non in Italia.

Se però si lavora per aziende ben strutturate, dove la figura del programmatore non è marginale ma fondamentale o se, meglio ancora, ti trasferisci all’estero, ci sono ottime probabilità di guadagnare cifre molto più alte. Negli Stati Uniti, per esempio, si parla di stipendi TRIPLICATI rispetto a quelli italiani, anche tenendo conto del costo della vita negli USA.

Una buona opportunità è scegliere di fare il freelance, acquisendo clienti dall’estero, abituati a pagare cifre ben più alte. L’unica barriera? Quella linguistica.

COSA SI DEVE SAPER FARE: Usare linguaggi di programmazione, conoscere l’inglese, sviluppare una certa capacità di problem solving.

CHE TIPO DI PERSONALITA’ E’ PIU’ ADATTA: Se ti piace stare a contatto con le persone, non è esattamente l’essenza del lavoro a contatto col pubblico. Se sei timido o un introverso è il lavoro perfetto per te: fare il programmatore non ti metterà troppo alla prova con l’umanità.

Avere pazienza è d’aiuto…ma in quale lavoro non lo è?

Non è nemmeno necessario possedere una particolare vena artistica, ma se trai piacere a creare e costruire cose partendo dal nulla, sei sulla buona strada 😉

GENTE FIGA DA CUI TRARRE ISPIRAZIONE: Linus Torvalds, creatore di Linux; Larry Page, Sergey Brin and Eric Schmidt, creatori di Google; Jack Dorsey, fondatore di Twitter; Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook; Bjarne Stroustrup, creatore del linguaggio C++; James Gosling, creatore di Java.

lbetatester: il lavoro digitale e le nuove professioni del futuroNOME: Betatester

COSA FA: Mette alla prova nuovi prodotti e verifica che tutto funzioni correttamente. Di per sé sembra un lavoro fighissimo, e in effetti lo è: accedi anticipatamente a qualcosa prima che venga lanciato sul mercato. Videogiochi, applicazioni, cellulari, prodotti tech vari ed eventuali.

Il problema è che vengono testati per un motivo: sono prodotti che potrebbero essere difettosi (e lo sono quasi sempre) ed il compito del betatester è di individuare quali errori non sono stati individuati dal team di sviluppo e farli correggere.

Può essere frustrante e ripetitivo ma, in compenso, una volta sistemati i problemi, si ha in regalo (di solito) il prodotto che è stato testato.

Alcuni si specializzano anche nel testare il livello di sicurezza dei software e dei sistemi informatici, cioé i penetration tester.

Esistono varie tipologie di betatester, ognuno ad un livello più o meno serio di fancazzismo: puoi fare qualche lavoretto a 10 € su qualche portale specializzato, così come essere un impiegato a tempo pieno per qualche software house. A te la scelta!

COSA SI DEVE SAPER FARE: conoscere l’inglese, smanettare fortissimo con la tecnologia, avere grande pazienza con gli errori e i bug, avere una certa propensione a “trovare l’intruso”. Insomma, è il lavoro digitale perfetto per chi ha una vena critica ben sviluppata e allenata.

In effetti mi chiedo perché ci siano così tanti betatester uomini, e così poche donne…

GENTE FIGA DA CUI TRARRE ISPIRAZIONE: Non ho dei nomi specifici ma, se vai su Twitch o su Youtube, troverai un sacco di canali in cui vengono fatte recensioni di videogiochi o software di vari generi. E’ un buon modo per cominciare a farsi un’idea di come lavora un betatester.

lavoro digitale: l'assistente virtualeNOME: Assistente virtuale

COSA FA: L’equivalente digitale della segretaria, può svolgere diverse mansioni come scrivere e-mail, mandare fatture, filtrare le telefonate e gestire i preventivi…ma tanto altro ancora.

Attualmente vedo molte VA creare siti vetrina, gestire canali social e blog, fare ricerche di mercato…in un certo senso, sono figure ibride che possono intersecare diverse professioni digitali, conoscendo di tutto un po’.

COSA SI DEVE SAPER FARE: Dipende da quello che vuoi offrire. Potresti fare l’assistente che fa fatture e preventivi ma non sa gestire un profilo Instagram, oppure potresti non voler fare preventivi ma campagne Social e rispondere al telefono tutta la vita. Sta un po’ a te decidere cosa includere nel tuo pacchetto. Detto questo, se ti limiti al mercato italiano, basta non avere un’avversione per il pc e saper usare un paio di applicativi gestionali.

GENTE FIGA DA CUI TRARRE ISPIRAZIONE: Per un periodo ho valutato di fare la virtual assistant, così mi sono fatta un’idea piuttosto precisa delle professioniste che attualmente si trovano sul mercato (e che sembrano sapere il fatto loro). Ti linko qui sotto i siti web di quelle che ho apprezzato di più:

https://audrabertolone.it/reinventarsi-assistente-virtuale-italia

https://www.mangrovio.it/

https://maramagrini.it/

Per non deludere i cliché, sembrano esserci molte più donne assistenti che uomini. Ma niente e nessuno vieta che un bel maschietto si presti alla professione, eh?

social media manager, una delle nuove professioni del futuro - lavoro digitaleNOME: Social media manager

COSA FA: Colui che gestisce i profili social come Facebook, Instagram, o qualunque altro canale con cui un’azienda può promuovere i suoi servizi.

COSA SI DEVE SAPER FARE: Avere delle nozioni di web marketing, capacità strategico/organizzative, saper utilizzare le funzioni dei social (es. creare le storie di Instagram).

Essere costantemente al passo con le nuove mode e tendenze del web è fondamentale: sapere di cosa si parla e di chi si parla, se piacciono di più le foto così o cosà, i video così o pomì, ecc.

In questo articolo secondo me viene spiegato in maniera chiara e approfondita.

Mentre qualche anno fa era una tipologia di lavoro digitale poco diffusa, ad oggi è un settore in forte crescita.

GENTE FIGA DA CUI TRARRE ISPIRAZIONE: 

Non mi sono mai interessata particolarmente ma, per Instagram, ti consiglio il profilo fighissimo di Marta Pavia https://www.instagram.com/zuccaviolina/?hl=en

SEO, la nuova professione del futuro - lavoro digitaleNOME: SEO specialist

COSA FA: SEO sta per Search Engine Optimization, che si traduce in ottimizzazione per i motori di ricerca. E’ quella roba che fa comparire alcuni siti più in alto rispetto ad altri, quando fai una ricerca con una determinata parola chiave.
E’ parte di quello che faccio io, e te lo spiego qui.

COSA SI DEVE SAPER FARE: un buon intuito di fronte ad un muro di dati statistici, qualche nozione di marketing, stare al passo con le nuove tecnologie per i motori di ricerca.
E tanta, taaaanta pazienza (e sai che novità, vero?)

La SEO è ancora oggi, nonostante l’avvento dei social, una disciplina molto importante per chi fa parte del mondo virtuale; richiede inoltre costante aggiornamenti, poiché i motori di ricerca cambiano continuamente i loro algoritmi, con l’intento di raggiungere risultati sempre più accurati.

Qualche simpaticone, là fuori, ti dirà che la SEO è morta.

Secondo me è quello che dicono quelli che non stanno in prima pagina su Google.

GENTE FIGA DA CUI TRARRE ISPIRAZIONE:

Indubbiamente e indiscutibilmente, La Scribacchina. https://www.lascribacchina.it/

Per chi mastica l’inglese, Neil Patel: se riesci a bypassare l’accento indiano, sei a cavallo! https://neilpatel.com/it/

web designer, un nuovo lavoro digitaleNOME: Web designer

COSA FA: Pianifica e crea i siti web, curandone in particolare l’usabilità e l’aspetto grafico. E’ un lavoro altamente creativo e può essere un buon sbocco professionale per chi ha fatto studi artistici o ha comunque una discreta propensione alla critica estetica.

COSA SI DEVE SAPER FARE: Usare qualche editor di grafica come Photoshop e Illustrator, conoscere almeno i fondamentali di HTML e CSS, avere un buon intuito su ciò che è “pratico” da utilizzare su un sito web e sviluppare un certo buon gusto estetico.

Sei sai disegnare, è un bonus non da poco.

GENTE FIGA DA CUI TRARRE ISPIRAZIONE:

Ljuba Daviè ha uno stile che mi piace un sacco. https://www.ljuba.it/

 Il sito di Nicole è molto diverso da quello di Ljuba, ma dall’impatto ugualmente efficace. https://nicolecurioni.com/#hello

Finalmente un ometto! Alessandro ha le idee chiare, e il suo sito ne è testimone. Bonus: ha messo a disposizione dei bellissimi poster da scaricare gratuitamente, ideali per gli amanti dei libri e dei grandi classici. https://alessandrogiammaria.com/

Riunione, Conferenza, Sala Conferenze, Presentazione

NOME: Web strategist

COSA FA: Si occupa della strategia di marketing di un’attività a tutto tondo: definire gli obiettivi, come raggiungerli, quali canali di comunicazione scegliere,ecc.

E’ una figura piuttosto fluida, che può assumere diverse declinazioni in base alla realtà in cui opera.

Spesso si occupa anche di coordinare i professionisti coinvolti in un progetto di web marketing.

COSA SI DEVE SAPER FARE: Il web strategist ha conoscenze di diverse materie: SEO, copywriting, meccaniche dei social media, branding, grafica, e molto altro ancora. Seppur non approfondendo accuratamente ogni materia, la varietà di skill set gli permette di avere una visione più globale su un determinato progetto e di coordinare con efficacia gli specialisti di ogni settore.

E’ quello che faccio io, all’interno di ChiocciaLab.

blogger, il lavoro digitale per eccellenzaNOME: Blogger

COSA FA: Un po’ scrittore, un po’ cazzone, può parlare della qualunque. A volte si trovano degli sponsor, a volte si vive di affiliazione Amazon (come faccio io), o con i banner pubblicitari.

La sua fonte di guadagno varia in base a quanto il suo blog è popolare, da quanti sponsor riesce a raccogliere, da quanti annunci pubblicitari vengono cliccati, dalle collaborazioni che possono nascere con aziende che trattano prodotti o servizi di cui parla nei suoi post, ecc.

COSA SI DEVE SAPER FARE: Scrivere bene, che non vuol dire solo grammaticalmente corretto ma anche originale, unico, con un linguaggio che ti rappresenti ma che al contempo possa essere facilmente compreso da chi vorrà leggerti. Insomma, te devi fa capi’.

Essere costanti, al passo con le nuove tendenze e ben informati sull’argomento di cui si parla. 

GENTE FIGA DA CUI TRARRE ISPIRAZIONE:

Se penso al blogging, ho solo un url in mente: https://facciocomemipare.com/

avvocato del web, un mestiere del futuro digitaleNOME: Avvocato

COSA FA: Anche i nerd fanno casini! E’ una specializzazione molto interessante per chi vuole intraprendere il percorso di giurisprudenza, ma non sa su cosa puntare. Un avvocato del web cura l’immagine digitale di un’azienda, risolve i sinistri del web e fornisce consulenze in materia di trattamento dei dati personali.

COSA SI DEVE SAPER FARE: Per fortuna (o sfortuna, dipende dai punti di vista), c’è solo una strada per diventare avvocato, cioé una laurea in giurisprudenza. Quindi bisogna aver voglia di studiare, tanto, essere appassionati di diritto e sviluppare una buona memoria.

GENTE FIGA DA CUI TRARRE ISPIRAZIONE:

Non ho ancora avuto necessità di usufruire dei servizi di un avvocato, ma per il web gira in particolare un nome: Valentina Fiorenza. ha un profilo Instagram molto attivo: https://www.instagram.com/theblondlawyer/?hl=en

NOME:  Proprietario di e-commerce

COSA FA:  Vende i suoi prodotti e/o servizi attraverso l’equivalente digitale di un negozio fisico: prodotti di artigianato, forniture per eventi, servizi al dettaglio nel settore del turismo (ristoranti, alberghi, attrazioni), della cura della persona, ecc.

Qualunque cosa possa essere standardizzata e pacchettizzata, può essere venduta in un e-commerce.

Di solito prevede un sistema di pagamento online, attraverso le carte di credito o PayPal.

COSA SI DEVE SAPER FARE: Bisogna avere un prodotto e/o servizio da vendere, ovviamente. Trovato quello, bisogna avere qualche nozione di web marketing e creare un buon business plan, per valutare le reali potenzialità del mercato e le aspettative di guadagno.

Per la realizzazione del sito vero e proprio, non è impossibile crearselo da soli ma bisogna avere qualche nozione di html, css, e possibilmente seguire qualche corso online.

Sicuramente è meglio affidarsi ad un’agenzia digitale, ma i costi di realizzazione possono essere notevoli.

Insomma, aprire un e-commerce non è una cosa semplice, a meno che non ci si affidi ad un portale come eBay o Amazon, aprendo una “vetrina” sotto il loro dominio.

il lavoro digitale del futuro: lo youtuber, l'intrattenitore del nuovo millennioNOME: Youtuber / streamer / intrattenitore digitale

COSA FA: Registra video in cui fa ciò in cui è bravo, oppure parla di argomenti di cui è competente o che sono particolarmente di tendenza e li manda online, attraverso piattaforme come Youtube o Twitch.

COSA SI DEVE SAPER FARE: 

A prescindere che tu voglia fare cover di canzoni, registrarti mentre videogiochi o parlare di massimi sistemi, devi sicuramente avere una propensione per stare davanti alla videocamera. Quindi:
– una bella parlantina
– un linguaggio del corpo adatto al tuo pubblico
– un look curato e adeguato al contesto

Non guasta avere un “piano editoriale”, per poter produrre con un certo anticipo i video e non rischiare di arrivare ad essere a corto di idee, quando è arrivato il momento di andare online.

I vantaggi del lavoro digitale

In primis, i costi operativi per i freelance sono fortemente ridotti: molti impieghi possono essere svolti comodamente da casa, senza nemmeno dover affittare un ufficio, e di conseguenza potendo sfruttare connessione Internet, corrente elettrica e pc di casa propria.

Analogamente per i dipendenti, è nata la possibilità del lavoro in remoto: anche se vieni assunto da un’azienda, è sempre più diffusa l’opzione del “tu lavori per me, ma fallo pure da casa”.  Sei un dipendente a tutti gli effetti, ma con il vantaggio per il datore di lavoro di non dover investire in una postazione, risparmiando in strumentazione e arredamento; di non avere mai problemi di ritardo per colpa del traffico; di avere la libertà (per il subordinato) di lavorare in mutande, perché non controllati a vista.

Non serve quasi mai una laurea: molti di questi ruoli sono nuovi e non hanno un percorso di studi univoco. Si può creare il proprio percorso di formazione, attraverso la moltitudine di corsi online che hanno una durata inferiore rispetto al percorso universitario, e valorizzarlo nella sua unicità. Come me, per esempio! 😉

Le figure “ibride”

Data la duttilità di questo mondo digitale, costantemente in espansione, è abbastanza diffusa una certa “multifunzionalità”: alcuni professionisti ricoprono diversi ruoli, creando delle intersezioni operative molto utili e fornendo una prospettiva diversa dalla figura classica.

Ne parla Sarabeth Berk in questo TED talk.

Appello ai genitori di lavoratori digitali!

Vorrei fare un appello ai genitori che vedono i propri figli intraprendere questo tipo di carriera: non andate nel panico. Non abbiate paura.

Abbiate fiducia nei vostri figli e sosteneteli. Non dovete e non potete scegliere al posto loro, ma piuttosto aiutateli a sviluppare una buona capacità di giudizio nel valutare le persone.

Perché – e questo ve lo dovete ricordare sempre – che il web è solo un mezzo: il fine ultimo sono sempre i rapporti umani. Dietro le tastiere ci sono solo persone.

Io sono piuttosto giovane ma, se penso alla mia infanzia e alla realtà di oggi, il cambiamento della nostra società è notevole e vedere come la tecnologia e il web abbia modificato le nostre abitudini è sorprendente…per alcuni, che il web lo vede come un’enorme incognita, fa anche paura.

E’ spaventoso perché è qualcosa che può sembrare effimero, una realtà parallela che non esiste davvero: parliamo di identità digitale, di branding, di “realtà virtuale” ma, per le generazioni che sono nate e cresciute prima dell’avvento di Internet, il lavoro digitale è aria fritta.

Ma il mondo virtuale non è poi così diverso da quello reale: è pieno di cose brutte ma anche di cose belle. Sta alla nostra intelligenza fare un’accurata selezione e scegliere quelle che ci fanno bene, quelle che migliorano noi e la nostra vita.

Il mondo è cambiato, ma noi umani siamo sempre uguali.

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Svolgi una di queste mansioni e non ti rivedi nella mia descrizione? Scrivimelo con un commento qui sotto, la tua opinione è importante per me…sempre!

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