Da dipendente a freelance, da freelance a universitaria.

Credo di essere una persona ordinaria, con aspirazioni straordinarie e un ego smisurato (a giorni alterni).

In tanti anni da lavoratrice dipendente ho imparato che soffro l’autorità, specie se arriva da persone non competenti, svogliate e sedute su uno scalino più in alto nella gerarchia solo per prendersi una bella busta paga senza guadagnarsela.
Patisco le ingiustizie, chi non si guadagna il pane con il sudore della fronte e chi pensa di essere arrivato (che poi, dove?) senza dover imparare più niente da nessuno.

Mi piace che le cose siano fatte per bene, che non si arrivi al risultato voluto spuntandola per fortuna.

Niente ripaga e mi nutre l’anima come la gratitudine sincera di un cliente.

Sono la curiosità fatta a persona e un vulcano d’idee: oggi mi occupo di branding, siti web e strategie di comunicazione ma, se ripassi di qui fra 4 o 5 anni, potresti trovare qualcosa di completamente diverso.

Nota bene: questo testo è già cambiato diverse volte da quando è stato messo online. Sono freelance da pochi anni e ho già cambiato pelle più volte. Ma non è colpa mia: è la mia multipotenzialità.

QuiPennaCiCova - SEO copywriter freelance per lavoro, chioccia digitale per vocazione

Classe 1987 – riding my 30’s!

La mia storia

Napoletana di nascita, cresciuta in Liguria e trasferita per un po’ in Toscana, mi sono sempre sentita cittadina del mondo.

Dopo il diploma in ragioneria, la mia vita fino ai 27 anni è stata una corsa sulle montagne russe dal percorso frastagliato e variegato:  due facoltà universitarie cominciate e mai finite, tantissimi lavori molto diversi fra loro ma mai appaganti.

Le uniche costanti erano il canto lirico (che ho studiato per più di 13 anni) e un generale senso di frustrazione perché, porca miseria, non riuscivo a capire cosa volessi fare della mia vita!

Nel 2015 ho incontrato mio marito Matteo che, con intelligenza e con la giusta dose di leggerezza e autoironia, mi ha mostrato un modo nuovo di approcciarmi alla vita e mi ha indirizzata verso una ricerca più efficace di un lavoro che mi appassionasse, che mi facesse sentire utile nel mondo e mettendo a tacere il senso di urgenza di dover prendere una laurea a tutti i costi.

Se non fosse stato per lui, probabilmente starei ancora affogando nella mia frustrazione.

Come il coniglietto della Duracell… Non mi spengo mai!

Non riesco a stare con le mani in mano: la mia casa è sommersa di scatole piene di materiale per fare i gioielli a mano, oggetti in pasta di mais, gomitoli per lavorare a uncinetto, pastelli acquerellabili Caran d’Ache, carta da origami…

Il teatro e l’opera per adesso sono in un ennesimo scatolone su uno scaffale; ad oggi mi diverto a cantare canzoni pop, a fare “carpool karaoke” come James Corden sulla musica dei Pentatonix e a suonare l’ukulele.

Amo la cancelleria, il verde bottiglia, i tulipani, le piante grasse, i libri fantasy, i videogiochi, i tatuaggi, tutto ciò che è vintage e il Giappone.

Ho tre terribili adorabili gatte tigrate, che ho chiamato come tre personaggi delle opere di Puccini: Mimì, Musetta e Liù.

Il mio sogno nel cassetto? Trasferirmi in una casetta a schiera nel cuore di Londra, con la facciata di mattoni rossi e la porta blu.

Ho uno spirito simpatico quanto la mia faccia, giuro!

Progetti in corso

Idee

Ore di studio

Tazze di caffè

Cosa mi fa alzare al mattino

Vivo per studiare la mente umana. Più la studio, più mi affascina.

Amo ascoltare e instaurare una connessione empatica con chi mi circonda.

Per questo ho deciso, alla veneranda età di 35 anni, di iscrivermi nuovamente alla facoltà di scienze e tecniche psicologiche all’università di Genova.

Non perché voglia diventare necessariamente psicologa, ma perché sono convinta che questo percorso mi renderà una brand designer migliore.

Il mio lavoro di brand designer

Ti rivolto come un calzino, scopro in cosa sei speciale e ti spiego come raccontarlo online.

Qualcuno la chiama “ricerca dell’unicità di brand”, io credo sia un percorso alla ricerca di se stessi.