Oggi parliamo di come comportarsi a lavoro, migliorando l’immagine che diamo di noi stessi a colleghi e/o superiori e creando un clima di serenità e collaborazione.

Ricordati che, più spesso di quel che si crede, è l’atteggiamento che hai a farti conservare un lavoro, molto più delle capacità e competenze tecniche!

Qui troverai una semplice lista, che ho stilato nel corso degli anni e nella moltitudine di lavori che ho collezionato nella mia carriera lavorativa.
Non voglio dire che è la Bibbia sul come comportarsi al lavoro correttamente ma, se seguirai buona parte di questi suggerimenti, difficilmente avrai problemi in futuro.

Quali sono le regole sul come comportarsi a lavoro?

N.B. E’ un elenco fortemente improntato a chi ha un lavoro da dipendente, ma se sei un datore di lavoro leggi comunque, che male non ti fa 🙂

Bando alle ciance!

1. Non ti lamentare continuamente, che il malessere sia fisico o psicologico: non aiuta te, indispone gli altri, ti fa sentire anche peggio di come ti senti. Insomma, non ci guadagni proprio niente!

Se pensi che lamentarsi sia un buon modo di sfogarsi e allentare la frustrazione, in realtà è esattamente l’opposto: non è lamentandoti che le cose andranno come vorresti tu, stai solo sprecando energie e, anzi… Mai sentito parlare di “profezia auto-avverante”? E’ una delle cose più potenti della nostra mente umana. https://www.stateofmind.it/2015/04/profezia-che-siautoavvera/

2. Non parlar male della tua azienda, soprattutto con i clienti: anche se ti fa incazzare, anche se secondo te ai piani alti stanno sbagliando tutto, trattieniti e fai buon viso a cattivo gioco. Per due buoni, ottimi motivi:

– se tu avessi un dipendente che parla male di te, hai voglia di accontentarlo quando ti fa delle richieste? Direi di no;

– parlar male degli altri è un comportamento molto simile al lamentarsi e, come hai appena letto al punto 1, non otterrai nulla di buono.

3. Analogamente al punto 2, non parlar male dei colleghi e/o superiori con altre persone. Soprattutto con i clienti!

Sul posto di lavoro lo spazio vitale è condiviso in maniera forzata e nessuno di noi è perfetto. Se c’è qualcosa che ti dà proprio fastidio e non riesci a tenertelo dentro, parlane direttamente all’interessato, con educazione e buon senso. Perché non ti devi lamentare degli assenti? Come prima, vedi punto 1!

4. Arriva sempre 5 minuti prima dell’inizio del turno: a te non cambiano la vita, ma al collega che ti aspetta per andare a casa fa piacere.

5. Rispetta i ruoli ma fatti rispettare.  Il dipendente non è uno schiavo da utilizzare a proprio piacimento, ma una persona che offre un servizio in cambio di un compenso. Se ti viene fatta una richiesta che esula dalle tue normali mansioni e decidi di accettare, assicurati che venga percepito come un favore che stai facendo all’azienda, e che dovranno ripagarti in qualche modo.

In giro vedo troppa gente che fa straordinari regolarmente (e no, non è giusto!), che si ferma oltre l’orario di lavoro senza essere pagato e che fa il lavoro di due persone, come se fosse tutto dovuto. Non ti possono dare un incentivo in busta paga? Che ti ripaghino in altri modi, magari con un giorno di festa in più.

Una posizione di “parità” fra te e il tuo datore di lavoro non è qualcosa che ottieni in un giorno, ma la puoi costruire pian piano nel tempo, lavorando sull’immagine che dai di te e aumentando il livello di rispetto.

6. Non prendere nulla sul personale. A meno che non ti stiano sgridando per qualcosa che solo tu puoi aver fatto, non dare troppo peso agli scleri degli altri; 9 volte su 10 stanno sfogando del nervoso per cose in cui non c’entri nulla.  Se hai il dubbio di essere coinvolto, prima di saltare alle conclusioni, chiedi candidamente se hai fatto qualcosa di male e come puoi rimediare. Diversamente…rilassati! Il mondo non gira intorno a te!

7. Non alimentare lo spirito di vendetta. Se ti fanno un torto, non innescare una faida; aumenterebbe solo la tua frustrazione e un clima generale di malessere. Non è una gara, non c’è un premio per chi fa più danno all’altro.

8. Guarda cosa fanno gli altri e prendi nota. E’ buona norma osservare con occhio attento cosa fanno i colleghi e far loro delle domande (senza emettere giudizi!); anche la persona che ti sembra più incapace può insegnarti qualcosa…per esempio, potresti imparare cosa NON fare!

9. Assumiti le tue responsabilità, sempre. Un capo apprezza quando un dipendente non rimbalza la colpa sugli altri ed è un comportamento che non passa inosservato.

10. Non avere rapporti romantici con colleghi. Avere una relazione sul posto di lavoro è una pessima idea: se qualcosa va storto e la relazione finisce, si potrebbero innescare dei meccanismi di risentimento e di vendetta assolutamente nocivi.  Siamo tutte brave persone, in principio…poi scattano i rancori e, da lì alla pubblica umiliazione, è un attimo.

11. Questo consiglio è rivolto soprattutto a chi sta cominciando un nuovo lavoro: non improvvisare. Chiedi, sempre, anche più volte la stessa cosa se hai il dubbio! Nessuno (sano di mente) si aspetta che tu sappia fare ciò che non hai mai fatto o che impari un nuovo mestiere nel giro di due giorni. Anche la mansione più semplice richiede un minimo di esperienza, manuale o intellettuale che sia!

12. Non andare nel panico! Tutti sbagliamo, pochi riescono ad avere l’autocontrollo per non perdere la testa e risolvere un problema velocemente, riducendo i danni al minimo.

Anche se hai fatto un errore al lavoro grave (che poi, grave…se non hai ucciso nessuno, rilassati), crogiolarti nell’autocommiserazione e farti prendere da un attacco d’ansia non ti aiuterà a risolverlo. Piuttosto, non temporeggiare: comunica subito a chi di dovere lo sbaglio, chiedi scusa e cerca di risolverlo mantenendo la calma.

Hai imparato qualcosa di nuovo sul come comportarsi a lavoro?

Con questo elenco non voglio invitarti a non essere te stesso/a, anzi; le persone percepiscono sempre se hanno davanti una persona bugiarda o dall’atteggiamento costruito.

E’ vero però che il posto di lavoro costituisce un ambiente di convivenza forzata e che, se si hanno delle “angolature caratteriali”, è bene tenerle sotto controllo per la serenità del gruppo.

Mettersi in discussione, prima di puntare il dito sul prossimo. Sul lavoro e nella vita!

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