Fra l’arrivo dell’autunno, la stanchezza post-estiva data dal tanto lavoro e le gatte che non mi fanno dormire, sono arrivata ad ottobre davvero stremata.

Ma ogni tanto capitano a tutti questi periodi inconcludenti, senza bisogno che arrivi il cambio di stagione.

Siamo un po’ come la luna, 

andiamo a fasi alterne…

Un cambio di rotta ogni tanto fa bene. Un po' come la luna: è bella quando è piena, ma ha il suo fascino anche nelle altre fasi. Evviva il cambiamento!Il motivo è più o meno sempre lo stesso: corriamo e rincorriamo le scadenze, aggiungiamo cose su cose da fare e lo stress è sempre a manetta. E’ ovvio che, a una certa, il corpo ti fa una bella leva!

“Non sono le grandi cose che ci spediscono al manicomio, non è la perdita di un amore, ma il laccio della scarpa che si rompe quando abbiamo fretta.”

Daniel Goleman

Io ho imparato, sulla mia pelle, che l’energia è un meccanismo a lento rilascio; se ne consumo troppa tutta insieme, ci metto più tempo a ripartire. E divento di pessimo umore!

E’ inutile che mi affanno a fare tutto e subito, facendomi sopraffare dall’ansia.  Ne pagherò le conseguenze più avanti nel tempo, sempre e comunque.

Stop: respira, pianifica e riparti. E sii flessibile! (che se dovevamo stare fermi, nascevamo alberi…)

Mi fermo a riflettere, giorno per giorno, su quali cose hanno la precedenza (e non sempre sono quelle che vorresti fare per prime);  ho imparato a fregarmene di certe imposizioni sociali, che mi consumavano tempo ed energie e non mi davano affatto gioia (ad esempio, ho abolito i regali di Natale); mi sforzo ogni giorno di avere più pazienza, ricordando a me stessa che non tutti i giorni sono uguali, che non siamo macchine e non siamo sempre al 100%.

A volte capita di dover correre lo stesso, ma so già che alla fine della corsa dovrò riposare. E non me ne faccio più una colpa.

Così ho individuato il mio ritmo ideale, cadenzato, che mi permette di fare le cose senza eccessi, di sfruttare al meglio le giornate sì e di tollerare più serenamente le giornate no.

In questo modo mi do anche il tempo per poter riflettere sulle mie scelte, sugli obiettivi prestabiliti e sugli eventuali aggiustamenti da fare sul percorso.

Perché sì, per l’infallibile legge di Murphy, niente va come prestabilito e i cambi di rotta sono inevitabili. E meno male, sai che palle?

Alé, dove vuoi arrivare?

Voglio dire che se hai una lista di buoni propositi e più della metà sono andati a farsi benedire, chissenefrega, capito? Cestinala e fanne un’altra, evidentemente non è il momento di realizzarli e forse non lo sarà mai.

Se pretendi troppo da te stesso e passi le giornate ad annichilirti, come pensi di poter migliorare?

Se non riesci a realizzare nulla di ciò che ti proponi, forse in cima alla lista dovresti mettere “capire perché sono così inconcludente”, e non continuare ad aggiungere obiettivi irraggiungibili!

Non sto dicendo che devi passare le giornate in panciolle, a cazzeggiare, finché ti viene voglia. Ma se vuoi prenderti qualche ora, un pomeriggio, un giorno intero per riposare, fallo e basta. E che diamine, siamo mica fatti per stressarci e basta!

Se sei bloccato su un progetto, non ti ostinare e fai qualcos’altro. Lava i piatti, stira due camicie, chiama un amico, fatti una passeggiata. La soluzione arriverà quando meno te lo aspetti.

Hai presente dr. House? U-gua-le.

 

Riassumendo:

1) Non ostinarti sul percorso che hai tracciato;

2) Respira, sorridi e goditi il presente.

Che di vita ne abbiamo una sola e, per quanto ovvio sia, non ce lo ricordiamo mai abbastanza.

Il mio cambio di rotta personale: l’assistente digitale

La mia nuova sfida, per questo autunno, è quella di cambiare programmi. Perché sì, sono due anni che studio per diventare SEO copywriter (o qualcosa del genere), ma nel mio percorso ho scoperto tante altre cose da imparare, tutte interessanti: il web design, concetti di web marketing qua e là, coaching, social media marketing, e-mail marketing…

Insomma, mi sono fatta una bella carrellata di lavori del mondo digitale (se ti interessa, ho creato una breve  panoramica in questo post), uno più interessante dell’altro e fortemente in crescita.

Poi mi sono imbattuta, per puro caso, in un’assistente virtuale. E ho scoperto che, in un certa misura, è una figura che fa “di tutto un po’”: qualche emissione di fattura, qualche e-mail, gestione del calendario, un po’ di pubblicazione di contenuti su blog/social e, perché no, anche la creazione di qualche sito vetrina.

Così ho cominciato a cercarne altre, e ho scoperto che, tolti i servizi più comuni, ognuna di loro offre qualcosa di unico, un valore aggiunto che magari esula un po’ dal ruolo tipico della segretaria e che sfocia, in qualche modo, in altre figure professionali digitali.

Mi si è illuminata la lampadina nel cervello: compilare due fatture posso farlo, così come rispondere alle mail e organizzare gli appuntamenti; perché allora non diventare io stessa un’assistente digitale, con qualche piccola aggiunta di SEO, copy e social media marketing, soddisfando il desiderio di aiutare altri freelance, dallo spirito nerd, come me?

Il mio primo cliente è mio marito. Se sopravvivo alla sua pignoleria, diventerò la segretaria virtuale migliore dell’universo. *proud face*

Ogni tanto la vocina della mia testa, quella che vede sempre il bicchiere mezzo vuoto, ha protestato con un deciso: “Ecco, stai cambiando idea un’altra volta. Non hai ancora capito cosa diavolo vuoi dalla tua vita”.

E’ vero, ho cambiato idea. Ma ho fatto una lista di pro e contro, mi sono confrontata con altre persone, ho riflettuto a lungo e, infine, ho ascoltato il mio istinto e ho cercato di individuare da dove arrivasse tutta quella paura.

Vuoi sapere cos’era? Scrivimi, e te lo dirò.

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